5 Luglio 2021
Moric presenta i vini bianchi ungheresi, veri tesori nascosti
I vini di Moric prodotti in Austria sono ormai familiari al pubblico di Heres: Hausmarke Rot, Hausmarke Weiss Super Natural e, soprattutto, il Burgenland Blaufränkisch, che la nota critica Jancis Robinson ha descritto come il miglior vino al mondo da quella varietà. In una precedente Heres Wine Story abbiamo raccontato come Roland Velich si divise negli anni ’90 dalla rinomata azienda vinicola di famiglia per fondare il progetto Moric in una tenuta nel Burgenland austriaco a sud-est di Vienna, lungo il confine con l’Ungheria.
Seguendo il suo irrefrenabile senso dell’impresa e dell’avventura, Roland ha esteso il progetto Moric all’Ungheria e alla zona del lago Balaton nell’antica regione pannonica, dove il vino viene prodotto da oltre 3.000 anni. Come ricorda Roland, “alcuni dei vini più famosi e ricercati provenivano da questa regione fino a quando non è stata divisa da guerre e cortine di ferro. È arrivata l’ora di riportare i vini autentici di questo territorio ai palati e alle menti degli amanti del vino.”.
Il Progetto Moric è in co-produzione con diversi viticoltori all’interno della vecchia area pannonica, dove ogni vino riporta l’edizione numerata in etichetta e la dicitura “Hidden Treasures/A Moric Project” (Tesori Nascosti/Un progetto di Moric). Il fulcro della produzione è Villa Tolnay, situata sulla riva nord del lago Balaton, ai piedi della collina vulcanica Csobánc, nel mezzo di una riserva naturale. L’azienda è stata fondata nel 2004 dallo svizzero Philipp Oser e da allora gradualmente ampliata. Oggi, i vigneti coprono 20 ettari impiantati su terreni composti da suoli vulcanici e sedimenti dell’antico fondale pannonico. Somlo è il nome della collina vulcanica con caratteristica forma di cupola a nord-ovest del lago Balaton, dove il vino è prodotto in collaborazione con Tamas Kis.
L’intento di Roland è di rispettare al meglio le condizioni del suolo, del microclima e delle varietà locali per dare ai vini un’espressione inconfondibilmente personale.Tutte le fasi di lavorazione in vigna sono svolte manualmente, seguite da una vinificazione che non comporta “giochi tecnici o conformità”, con l’obiettivo di esprimere il carattere naturale di vini con un importante potenziale d’invecchiamento.
HID Nr3 Balaton, Riesling/Furmint 2019.
Riesling renano e Furmint (descritto come l’equivalente ungherese del Riesling) si combinano in un bianco affascinante proveniente dai vigneti vicino al lago Balaton. Di colore verde-oro chiaro e seducentemente aromatico, al primo impatto sembra di entrare in un negozio di fiori, seguito da una scia di note di pesca, ananas, menta e salvia. Al palato è fresco e ricco di sapori di frutta dolce compensati da un’acidità croccante e da una mineralità oleosa tipica dei Riesling di qualità. Piacevole da bere subito, anche se probabilmente si andrà a definire in profondità e complessità con l’età. Da assaporare come aperitivo con olive e noci tostate, oppure con crostacei crudi o al vapore, ma anche con piatti leggeri di pollo e, perché no, con sontuose fette di porchetta.
HID Nr2 Somlo Furmint/Welschriesling/Harslevelü 2019.
Il vino di Somló ha una storia notevole per essere stato il preferito dagli Asburgo e un tempo rivale del Tokaj come bianco più importante della regione pannonica. Negli anni la fama dei vini prodotti sulle sue alture vulcaniche a forma di cupola è sbiadita, ma grazie anche al progetto illuminante di Moric la zona sta vivendo un revival. Questo bianco da Furmint (60%) con Welschriesling (35%) e Harslevelü coltivati su terreni basaltici sulle pendici superiori di Somlo, ha un colore oro pallido con aromi floreali di eleganza e finezza, ma l’apparente delicatezza (12% alcol) può essere ingannevole poiché è sostenuto da una mineralità energica, anche potente, senza essere minimamente pesante.
Al naso e in bocca note floreali e fruttate di difficile interpretazione si uniscono in un amalgama di grazia non comune. Un vino unico nella mia esperienza, anche se sospetto che evolverà magnificamente. Somlo può essere abbinato ai cibi menzionati sopra. Ripensandoci però, potrebbe essere uno di quei rari vini bianchi giovani che danno il meglio di sé sorseggiato da solo.
ENGLISH
Moric Introduces Hungarian white wines that are truly “Hidden Treasures”
The wines of Moric in Austria are by now familiar to Heres followers: Hausmarke Rot, Hausmarke Weiss Super Natural and, above all the Burgenland Blaufränkisch, which the noted critic Jancis Robinson has described as the world’s best wine from that variety. A previous Heres Wine Stories related how Roland Velich in the 1990s broke away from his prominent family winery to found the Moric Project at an estate in Austria’s Burgenland southeast of Vienna along the border of Hungary.
Following his irrepressible sense of enterprise and adventure, Roland has extended the Moric Project to Hungary and the area of Lake Balaton in the ancient Pannonian region where wine has been made for more than 3,000 years. As Roland put it, “the most famous and sought after wines came from the region until it was split apart, divided by wars and iron curtains. It is time to bring the authentic wines of this region back to the palates and minds of wine lovers.”
The Moric Project is a co-production with different winegrowers within the old Pannonian area, a program where every wine is realized as a new edition, each with a certain number, and labeled as “Hidden Treasures/A Moric Project. The focus is Villa Tolnay, located on the north bank of Lake Balaton, at the foot of the Csobánc volcanic hill, in the middle of a nature preserve. The winery was founded in 2004 by a Swiss, Philipp Oser, and has since been expanded. Today, vineyards cover 20 hectares on terrain of volcanic soils and sediment from the ancient Pannonian sea bed. Somlo is the name of the dome-shaped volcanic rise northwest of Lake Balaton where the wine is made in collaboration with Tamas Kis.
Roland’s aim is to respect conditions of soil, microclimate and vine varieties in the best possible way to give the wines an unmistakably personal expression.
All vineyard work is done by hand from the beginning of the year to the harvest, followed by vinification involving “no technical fiddling or uniformity with the goal of expressing natural character in wines with aging potential.”
HID Nr3 Balaton, Riesling/Furmint 2019. Riesling and Furmint (described as Riesling’s Hungarian equivalent) combine in an enticing white from vineyards near Lake Balaton. Clear greenish gold in hue and seductively aromatic with a first impact remindful of entering a flower shop, bolstered by hints of peach, pineapple, mint, sage. On the palate it is fresh and full of sweet fruit flavors offset by crisp acidity and the oily minerality typical of fine Riesling. It’s a delight to drink now, though it will likely round out in depth and complexity with age. A fine aperitif to savor with olives or toasted nuts, it would certainly excel with raw or poached shellfish, light poultry dishes or even slabs of porchetta.
HID Nr2 Somlo Furmint/Welschriesling/Harslevelü 2019. The wine of Somló has a notable history as a favorite of the Habsburgs and a one-time rival of Tokaj as the premier white of the Pannonian region. In recent times wines from the dome-shaped volcanic rise northwest of Lake Balaton had faded in favor, but a revival is underway illuminated by the Moric Hidden Treasures Project with NR2 Somlo 2019. This white from Furmint (60%) with Welschriesling (35%) and Harslevelü grown on basalt soils on Somlo’s upper slopes has a pale gold color with floral aromas of elegance and finesse, yet the apparent delicacy (a mere 12% alcohol), can be deceptive since it is underpinned by a minerality that is energetic, even powerful, without being the least bit heavy. Floral and fruity elements in scent and flavor are hard to pinpoint but mingle in an amalgam of uncommon grace. The wine is unique to me, though I suspect it will evolve admirably. Somlo might be matched with some of the foods mentioned above. Still, all in all, it strikes me as one of those rare young whites that’s at its best sipped and savored on its own.