10 Maggio 2021
Il Chianti è stato terra di conquista fin da quando gli eserciti di Firenze e Siena si contesero le boscose alture che li separavano a suon di battaglie, la più memorabile tenutasi a Monteaperti dove il fiume Arbia scorreva rosso di sangue, come ricorda Dante in un passaggio dell’Inferno. In tempi più recenti le conquiste sono state fortunatamente più pacifiche, con l’avvento premonitore degli inglesi che battezzarono la loro nicchia Chiantishire. Ormai il numero di nazionalità presenti nel Chianti Classico non si conta più, capita però che qualcuno occasionalmente si faccia notare, come gli investitori russi dietro al marchio Bertinga.
Anatoly Korneev e Maxim Kashirin sono conosciuti come gli ambasciatori del vino italiano in Russia, grazie alla loro società di importazione, chiamata Simple, leader nel settore da 25 anni. Nel 2015, hanno realizzato il sogno di lunga data di diventare produttori con l’acquisizione di tre vigneti ad alta quota nei dintorni di Gaiole in Chianti: La Porta di Vertine, Punta di Adine e Bertinga, lo storico appezzamento che ha dato anche il nome alla loro cantina d’avanguardia.
I nostri ambasciatori si sono proposti di creare vini con uno stile che li distingue dall’immagine tipica del Chianti Classico, per esprimere quella che descrivono come la natura unica del territorio: il singolo vigneto, un appezzamento speciale, il cru. Il risultato sono quattro vini denominati Toscana IGT per scelta e un Chianti Classico di recente ingresso.
Bertinga Toscana IGT 2016. Il vino omonimo della tenuta unisce Sangiovese e Merlot dal vigneto Bertinga in proporzioni variabili secondo l’annata. Il Sangiovese matura in tonneau di rovere austriaco e il Merlot in barrique di rovere francese per 18 mesi.
Sassi Chiusi Toscana IGT 2016. Un blend di Sangiovese all’85% e Merlot 15% provenienti tre vigneti i cui terreni rocciosi sono ripresi nel nome. Il Sangiovese viene affinato in vasche di cemento e il Merlot in acciaio inox per almeno un anno, ottenendo un vino diretto, fresco e fruttato.
Volta di Bertinga Toscana IGT 2016. Merlot in purezza da una singola parcella di Bertinga esposta a nord e circondata da boschi, dove le forti escursioni termiche e il basso pH del terreno contribuiscono alla freschezza acida e alla profonda sapidità di un vino affinato per 18 mesi in barrique.
Adine Toscana IGT 2016. Sangiovese in purezza dalle terrazze ripide e rocciose del vigneto Punta di Adine a 550 metri di altitudine, dove la luminosità si riflette anche nel vino.
La Porta di Vertine Chianti Classico DOCG 2018. Un Sangiovese in purezza da una piccola vigna a forma di anfiteatro situato fuori dalle mura del borgo medievale di Vertine. Maturato per 16 mesi in vasche di cemento per esaltare le qualità fresche e fruttate tipiche dei vigneti più alti.
Dopo aver assaggiato i vini, ho notato oltre alle distinzioni espresse dai vitigni e dall’individualità dei vigneti, un filo conduttore stilistico: una certa tensione, una sapidità vibrante e un’eleganza posata che ha qualcosa a che fare con l’alta quota e molto a che fare con un’attenta gestione della vinificazione e maturazione. I vini saranno discussi in dettaglio in un futuro articolo, spero con i commenti di Anatoly Korneev e Maxim Kashirin riguardo gli obiettivi e le aspirazioni di Bertinga, la cantina che ha portato una gradita cadenza russa nel Chiantishire.
ENGLISH
Bertinga: Russian accents in Chiantishire
Chianti has been a terra di conquista ever since the armies of Florence and Siena contested the sylvan upland between them through fierce battles, most memorably at Monteaperti where, as Dante recalled, the Arbia river ran red with blood. In modern times conquests have been thankfully bloodless, heralded by the advent of English settlers who dubbed their cozy colony Chiantishire. By now the number of nationalities present in Chianti Classico is beyond count, yet, now and then newcomers cause a stir, exemplified by the Russian venture of Bertinga.
Anatoly Korneev and Maxim Kashirin are known as the ambassadors of Italian wine in Russia, thanks to their import company, called Simple, leaders in the field for 25 years. In 2015, they realized a long-standing dream to become producers with the acquisition of three high-altitude vineyards in the environs of Gaiole: La Porta di Vertine, Punta di Adine and Bertinga, the historic plot that lent its name to the state-of-the-art winery.
The ambassadors set out to create distinct styles in wines that set them apart from the typical image of Chianti Classico while expressing what they describe as the unique nature of the territory: the single vineyard, the special plot, the cru. The result is four wines that are Toscana IGT by choice and, just recently, a Chianti Classico.
Bertinga Toscana IGT 2016. The estate’s namesake wine blends Sangiovese and Merlot from the Bertinga vineyard in varying proportions depending on the vintage. Sangiovese ages in Austrian oak tonneau and Merlot in French oak barriques for 18 months.
Sassi Chiusi Toscana IGT 2016. A blend of Sangiovese at 85% and Merlot 15% from all three vineyards whose rocky terrains are echoed in the name. The Sangiovese is aged in cement tanks and the Merlot in stainless steel for at least a year, resulting in a fresh, fruity more direct style.
Volta di Bertinga Toscana IGT 2016. Pure Merlot from a single parcel of Bertinga exposed to the north and surrounded by woods, where the sharp temperature fluctuations and low pH of the soil contribute to the acidic freshness and deep sapidity of a wine aged for 18 months in barriques.
Adine Toscana IGT 2016. Pure Sangiovese from the steep and rocky terraces of the Punta di Adine vineyard at 550 meters of altitude and noted for a luminosity reflected in the wine.
La Porta di Vertine Chianti Classico DOCG 2018. Pure Sangiovese from a gem of a vineyard occupying a plot in the shape of an amphitheater beside the walls of the medieval hamlet of Vertine. Matured for 16 months in cement tanks to exalt the fresh fruity qualities of high vineyards.
After tasting the wines, I noted that beyond the distinctions expressed by the nature of the grape varieties and the individuality of the vineyards, a common thread runs through them: a certain tension, vibrant sapidity and poised elegance that has something to do with high altitude and a lot to do with studied vinification and maturing techniques. The wines will be discussed in detail in the future, I would hope with comments from Anatoly Korneev and Maxim Kashirin about the aims and aspirations of Bertinga, the winery that’s brought a welcome Russian accent to Chiantishire.